Introduzione
Ci siamo imbarcati nella missione di smontare tutte le cose Galaxy che Samsung ha lanciato questo mese nell'evento Unpacked. Fagioli? Già masticati. Orologi? Tutti caricati. Di turno sul tavolo smontaggi: i Galaxy Note20 e Note20 Ultra. È uno smontaggio-maratona di coppia che non volevamo fare due volte, quindi brandisci la tua S-Pen e seguici mentre tracciamo queste Note.
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Cosa ti serve
Panoramica Video
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Ci sono in circolazione varianti multiple di entrambi questi telefoni, ma noi abbiamo optato per modelli USA con 5G per darti il massimo dello smontaggio.
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Processori Snapdragon 865+ accoppiati con 8 GB (Note20) o 12 GB (Ultra) di memoria LPDDR5
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Schermi AMOLED Infinity-O: 6.7" (2400 × 1080) per il Note20 e 6.9" (3088 × 1440) per l'Ultra con frequenza di refresh di 120 Hz
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128 GB di memoria interna, espandibile sull'Ultra fino a 1 TB tramite microSD
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Quattro fotocamere per ciascuno, comprese una da selfie da 10 MP e una ultra grandangolare da 12 MP. Il Note20 vanilla aggiunge un grandangolo da 12 MP e un teleobiettivo da 64 MP, mentre l'Ultra incorpora un grandangolo da 108 MP e un teleobiettivo periscopico da 12 MP che realizza uno zoom ottico 5X
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Batterie: 4300 mAh nel Note20 e 4500 mAh nell'Ultra
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Connettività 5G e Ultra Wide Band, più LTE MIMO 4x4, Wi-Fi 802.11ax e BT 5.0
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Una specifica importante di cui c'eravamo dimenticati: i colori! Abbiamo optato per il Mystic Green nel Note20 e per il Mystic Bronze nell'Ultra. Perché questo? Perché non c'era l'opzione Mystic Blu e Bianco.
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Per esempio, perché le bobine di ricarica wireless, ovvero quei cerchi concentrici nel mezzo di ciascun telefono, sono così diverse? Samsung non ha suggerito differenze significative nelle specifiche, ma l'Ultra ha un'intrigante configurazione a doppia bobina.
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Colpisce anche quanto estesi siano gli appezzamenti di terreno che l'Ultra ha destinato ai suoi moduli fotocamera. Il 108 MP in mezzo produce già un bel consumo di suolo e Samsung ci ha pure messo di fianco il modulo periscopico scorrevole.
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Come primissima cosa, usiamo le nostre S Pen per mettere giù qualche nota sulle gobbe delle fotocamere. Se ti piace che il tuo vetro sia sormontato da dell'altro vetro, il Galaxy Note20 certamente fa per te.
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La gobba composta in tre pezzi dell'iPhone 11 Pro Max ora ci appare un esempio di estetica sobria. Ci dissociamo ufficialmente da tutte le nostre lamentele precedenti.
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Google è il produttore di smartphone che va maggiormente contro questa tendenza, facendo di più con meno: ovvero sostituendo l'hardware fisico con pezzi di software capaci di fare miracoli. L'approccio Samsung con questi smartphone è molto interessante, ma restiamo in attesa di confrontare i pixel risultanti con quelli del Pixel 5.
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Con questo, iniziamo a lavorare. Il nostro iOpener è reso quasi inutile dall'ondata di calore presente qui sulla West coast; probabilmente avremmo fatto meglio a lasciare i telefoni al sole fuori dalla finestra per ammorbidire l'adesivo.
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Potremmo discutere nei commenti se sia giusto che un telefono da 1000$ sia rivestito in plastica ma, dal punto di vista della riparazione, probabilmente è un bel punto a suo favore.
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Dopo un'attenta operazione congiunta tra iSclack e plettri di apertura, entrambe le cover posteriori si staccano in modo pulito, senza rivelare trappole esplosive sottostanti. Questo smontaggio è ufficialmente in corso.
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Come accade con la maggior parte dei telefoni, una volta all'interno le viti sono i primi ostacoli da affrontare. E il nostro Kit strumenti Essential Electronics è qui, pronto a intervenire.
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Alcune viti estremamente serrate sul midframe più tardi, ecco la nostra prima bella visione dell'interno (o comunque la prima nello spettro del visibile).
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Ogni telefono ha il suo altoparlante voce sul gruppo superiore dell'antenna, che contiene un involucro dedicato a questo: una novità assoluta! L'altoparlante è quel pezzo rettangolare in una guarnizione in rosso brillante. Come già nel Note10 e S20, il suono passa in un canale nel midframe, ma il maggior volume dedicato dovrebbe favorire la qualità audio.
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Entrambi i telefoni hanno un microfono rivolto verso il dietro attaccato direttamente alla cover posteriore. Per fortuna sono collegati con contatti a molla amici del riparatore, e questo spiega perché non abbiamo incontrato alcuna trappola esplosiva in fase di apertura.
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Prossimi estratti: le fotocamere. In entrambi i casi, però, bisogna tirare via per prima la scheda madre.
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L'Ultra eredita il fantastico modulo ottico Space Zoom dell'S20 Ultra, ma dietro c'è un sensore più piccolo da 12 MP. (Clicca sul link per uno spaccato dettagliato del meccanismo a periscopio). Il Note 20 non "spaziozooma", ma si appoggia su un denso sensore da 64 MP e magie di ritaglio immagine.
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La situazione si inverte per il modulo grandangolare, dove l'Ultra ha un gigantesco sensore da 108 MP, da cui normalmente, come nell'S20 Ultra, esce un'immagine a 12 MP con i pixel "binnati" 9 alla volta. Mentre il Note normale ha un più modesto sensore da 12 MP.
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Nessuno dei Note ha la fotocamera anteriore da 40 MP dell'S20 Ultra; entrambi hanno sensori per i selfie da 10 MP che sembrano essere accompagnati da infausti effetti di smoothing, ovvero si mangiano i dettagli.
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Grazie, Samsung per aver disegnato queste schede madri come se fossero degli AT-AT. Ci aspettiamo che da un momento all'altro scoppi una battaglia su Hoth! Ecco che cosa c'è a bordo di questi mezzi di trasporto:
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Snapdragon 865+ nello strato sottostante la RAM Samsung LPDDR5
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128 GB di memoria tipo universal flash storage Samsung KLUDG4UHD
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Sistema modem-RF 5G Qualcomm SDX55M e IC frequenza intermedia SMR526
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Moduli front-end Qualcomm QDM4820, QDM5872 e QDM4870
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NXP 11OUV2H e 9468B3, probabilmente parte della soluzione che la stessa NXP descrive come "industry-first solution to combine UWB fine-ranging, NFC, Secure Element, and embedded SIM", ovvero la prima soluzione sul mercato che combina varie funzionalità: banda ultralarga con rilevamento spaziale ad alta precisione (UWB fine-ranging), NFC, crittografia Secure Element ed eSIM.
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PMIC Maxim MAX77705C
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Un voltafaccia improvviso: gli AT-AT hanno invertito la rotta e combattono a fianco dell'Alleanza ribelle!
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Ricetrasmettitore 5G ed LTE Qualcomm SDR865
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Wacom W9020
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Modulo Wi-Fi + Bluetooth Murata 1RH
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Amplificatore di potenza Skyworks 77365
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IC gestione alimentazione Qualcomm PMX55, PM150C e PM8250
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AVAGO 9136HU007
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Qualcomm QPA5580
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Che cosa c'è di peggio di rimuovere la batteria incollata di un Note? Rimuoverne due... in contemporanea.
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Per fortuna abbiamo con noi il nostro antiadesivo. Qualche goccia, un po' di pazienza e la persuasione di un paio di ventose ci aiutano a rimuovere entrambe le batterie senza fare troppa fatica.
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A questo punto sembra inevitabile che le batterie Samsung saranno sempre incollate in questo modo, ma noi non abbandoniamo le nostre speranze. Samsung, se stai ascoltando, c'è un modo migliore. E, ancora prima di questo, c'era un modo "più" migliore ancora.
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Questi pacchetti di energia di Note20 e Note20 Ultra valgono rispettivamente 16,69 e 17,46 Wh.
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Entrambi battono il pacco batterie da 15,04 Wh dell'iPhone 11 Pro Max, ma restano dietro il mostro da 19,30 Wh dell'S20 Ultra, che però in nome dell'energia non lascia spazio a uno stilo.
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Al momento, la cosa più strana trovata in questi telefoni è la roba che c'è sotto le schede madri.
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Ancora più strano, sembra che alcuni altri telefoni Note20 abbiano davvero tubi di calore in rame, ma non è così per il nostro modello per il mercato USA. Forse che il SoC Exynos dei modelli internazionali richiede un hardware di raffreddamento diverso dei nostri telefoni, dotati di processori Snapdragon?
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Può darsi di no, perché il nostro amico Zack, noto come JerryRigEverything, ci racconta che anche il suo modello internazionale ha il dissipatore in grafite. Restate in contatto per saperne di più nel prossimo futuro.
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Il nostro pensiero successivo è stato: forse deriva dal carico termico dell'hardware 5G, che non tutti i Note hanno? Ma non ci sembra quadri lo stesso. Forse un tipo di esperimento controllato sul nuovo hardware di raffreddamento? Ci deve essere qualche logica alla base, ma non riusciamo a immaginarla. Se avete qualche idea, fatecelo sapere.
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Parlando di moduli per onde millimetriche, entrambi i nostri telefoni ce li hanno, ma soltanto due a testa. Per confronto, il Note10+ 5G e l'S20 Ultra ne hanno tre. Forse il software è migliorato al punto che ne bastano due, oppure c'è sotto qualcos'altro?
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Ultimi a lasciare la loro casa metallica sono i due schermi AMOLED. Dietro di loro c'è un po' di quel rame che stavamo cercando!
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Da tempo Samsung ricopre i suoi display con del rame per favorire la dispersione di calore, ed è così anche in questo caso, nonostante il passaggio alla grafite sotto la scheda madre.
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Entrambi questi telefoni hanno il nome in codice Canvas. Non intelligente come il Davinci dell'anno scorso, ma comunque calzante, nel "quadro" generale.
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Il lato posteriore di ogni schermo accoglie un sensore di impronte digitali ultrasonico integrato. Nel frattempo, il nuovo Gorilla Glass Victus di Corning protegge la parte frontale, promettendo un tale "significativo miglioramento nella resistenza alla caduta e ai graffi, come mai accaduto nella famiglia Gorilla Glass".
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Ce l'abbiamo quasi fatta; ma se vuoi dare un'ultima occhiata, ecco l'Ultra sottoposto a un bombardamento a raggi X da ogni angolo.
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Una cosa non siamo usciti a localizzare nel nostro smontaggio: le antenne ultra wide band, come quella che abbiamo trovato nella serie iPhone 11. Ci è sfuggito qualcosa, o Samsung adotta una soluzione completamente diversa?
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Ed ecco una bella scala di Note!
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L'utente Space Saga ha postato il nostro preferito: Samsung non ha messo deliberatamente il numero 20 alla serie Note di quest'anno; è stato solo un errore tipografico ma, prima che venisse notato, le voci avevano già iniziato a circolare.
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Congratulazioni! Hai vinto un paio di super riparabili Fagioli Galaxy. Ma perché quel nome non attecchisce?
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Come sempre, ti lasciamo con il punteggio di riparabilità: una nota adeguata per concludere, non credete?
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- Serve un solo cacciavite e di tipo standard: a croce Phillips.
- Molti componenti sono modulari e possono essere sostituiti in modo indipendente, inclusa la porta di ricarica.
- La sostituzione della batteria rimane decisamente troppo difficile considerando che si tratta di un materiale di consumo.
- Le riparazioni dello schermo non hanno la priorità e sono noiose e inutilmente costose.
- Tutte le riparazioni richiedono una dura battaglia contro una colla tenace e quindi una faticosa operazione di pulitura e sostituzione della stessa.
Considerazioni Finali
Punteggio Riparabilità


(10 è il più facile da riparare)
Un ringraziamento speciale a questi traduttori:
82%
albertob ci sta aiutando ad aggiustare il mondo! Vuoi partecipare?
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23 Commenti
yet this guy tears it down quickly and has little trouble with the adhesive using the proper solvent :)
It’s just isopropyl alcohol, and unfortunately it doesn’t help all that much. You can see from the video how tedious it is. Now try doing that after a year, when the adhesive has hardened, and the back glass is shattered. And then try putting it back together with fresh adhesive afterward. Nobody is saying it’s impossible, but this phone’s 3/10 repairability score is well earned.
Anyone know what kind of adhesive is used?